Dr.Drer & CRC Posse - El Tano lyrics

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Dr.Drer & CRC Posse - El Tano lyrics

Martino Mastinu detto "El Tano" è figlio di emigrati sardi in Argentina Nel '49 nasce a Tresnuraghes 20 anni dopo operaio navale a Buenos Aires Lavoro duro, la paga è ba**a Ricattano i padroni, scarsa la sicurezza Scioperi e blocchi della produzione El Tano è sempre in testa all'agitazione Son Maria e son la mamma di Martino Parlo sardo, italiano e castigliano Ho pa**ato l'oceano negli anni '50 Per pane e lavoro ma ero contenta Vivevo con gli amici di paese E gente da mezzo mondo nel nostro quartiere Martino esce al mattino e quando torna la sera Porta gli avanzi della mensa ai bambini di strada Chi non conosce El Tano nei cantieri navali Non ha mai partecipato alle lotte sindacali Fianco a fianco in un posto dove Costava tre vite umane costruire una nave Vincendo la battaglia per la riduzione Della giornata di lavoro di dodici ore Nel '76: golpe militare Tre generali al governo del paese Cala la notte per mille studenti Operai, insegnanti, giovani dissidenti Migliaia e migliaia che vanno a sparire Chi chiede, chi parla fa la stessa fine Chi era impegnato a scuola o al lavoro Finisce dentro un buco nero Silenzio, paura, angoscia e terrore Per paralizzare la popolazione Hanno preso Martino alle undici di notte Quattro militari con calci pugni e botte Un cappuccio in testa e la destinazione: Un centro clandestino di detenzione L'ho cercato ovunque non risultava niente Caserme e questure negavano sempre Ma son tornati a casa a spaventarmi e Si son seduti e han preteso il caffè Han preteso il caffè e uno aveva il vestito Che indossava El Tano quando l'hanno rapito E quando l'han rapito l'han portato in una stanza La corrente elettrica non era abbastanza Scariche di watt più scariche di pugni Più urlava basta e più andavano avanti Più aveva voglia di raggiungere Gli altri 30.000 in fondo al mare Il mio nome è Scilingo e ho fatto il mio mestiere Militare di una giunta militare Ho rapito bambini appena nati Per darli in adozione alle famiglie dei graduati Per non lasciare tracce venti prigionieri Ogni mercoledì caricavamo sugli aerei Li lanciavamo ancora vivi dentro il mare Sono un militare ed ho fatto il mio dovere Alle tre del pomeriggio armata di coraggio Con le altre madri sono in piazza del Maggio Urliamo "memoria, giustizia e verità!" Sotto il palazzo delle autorità Siamo mamme e nonne e camminiamo in tondo Facciamo questa strada per raccontare al mondo Quel che chiamavano "purificazione": Il genocidio di una generazione Alle tre del pomeriggio (torrat)