Aniello Iaccarino - Dea (prostituta) lyrics

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Aniello Iaccarino - Dea (prostituta) lyrics

I STROFA Tra un brandy e una branda brandelli di stelle una lametta senza fretta fa liscia la pelle Dea alle undici si guarda allo specchio In un palazzo più che storico vecchio Sul giradischi Lou Reed una ca**a distorta affonda le unghie in una fetta di torta millefoglie mille sfoglie mille e una notte bu*ta nel cestino quelle calze rotte Brucia l'incenso nel suo monolocale Sigarette spente un'ortensia ornamentale mascara e fondotinta e in fondo si fa finta Col trucco e con la mimica la si può avere vinta Sul riflesso di chi non vorrebbe essere stata una prigione di carne un'emozione rubata una madre una moglie una fantasia lontana Dea ventiquattro anni di mestiere puttana Rit La porta si chiude la notte ti avvolge tempesta di idee il tuo corpo travolge tra eros e thanatos agisci furtiva cerchi te stessa per sentirti viva II STROFA Dea esce di casa con un profumo eccessivo che inonda le scale con fare lascivo minigonna e giubbotto notte fredda e umida mai quanto il freddo della sua anima ruvida Camminando saluta Angelo barbone chitarrista che suona quel blues da quando l'ha vista sbandati le gettano piscio in branco E chiedono soli di essere abbracciati di fianco Di giorno mille modi per offenderla e disprezzarla di notte uno solo per averla e pagarla E mentre ne ingoia i silenzi a**ensi La borghesia gli fa una sega in tutti i sensi Dea fa la vita per cambiarsi la vita Per trasformarsi in un'idea tratteggiata a matita Dea fa sesso per cercare l'amore Un triangolo fatto di forza terrore ed orrore Rit III STROFA L'attesa aumenta il desiderio ma di smetterla quando una macchina si ferma per prenderla dice il prezzo che vale sale si accosta e si suda Dea gemita recita è una maschera nuda Dea scende e ringrazia si ferma ed immagina bu*ta il Durex con il Kleenex pulisce una lacrima prende un cornetto al forno c'è chi la vede e l'ignora perché ora sta prendendo brioches per la sua signora Dea rincasa poco prima che il sole si alzi Leva i tacchi sul portone risale a piedi scalzi entra nella doccia che per quanto bollente contro il senso di sporco non riesce a far niente Dea sorride piangendo e piange sorridendo mentre asciuga i capelli e si va rivestendo condensa sullo specchio pensa “se voglio mi creo” Dea all'anagrafe Liberato Amedeo Rit. (x2)