Io ti saluto Elena
Dai miei bottoni perduti
Dai buchi freddi dei calzini
Senza rancore e senza lacrime.
Io ti saluto Elena
Dalle porte-finestre sgangherate
Dai letti sfatti da tre giorni
Dal mio cavallo a dondolo
Io ti saluto Elena.
Dalle mie notti spettinate
Dai tuoi capricci da bambina
Dalle tue voglie ritardate
Da una rosa settembrina
Dalle mie sbronze senza rete
Dalla nostra a**emblea permanente
Dal ruggito del Black and Decker
Ti saluta il comandante.
. . . . . .
Da questa terra di nessuno
Dal fallimento dell'impresa
Dall'ultimo pane fatto in casa
Da questa Torre di Babele.
Dal mio veliero mai partito
Dalle mie conchiglie usate
Dalla nave ormai a fondo
Ti saluta il capitano.
Io ti saluto Elena
Da un aquilone senza filo
Dal filo senza palloncino
Da questi versi inutili
Io ti saluto Elena
(Grazie a Luigi per questo testo)