Il tipo è salito sul bus che quasi non ci contiene Alla fermata su via Marmorata Piramide è quella che viene Mentre lei già al capolinea mi era dietro di due schiene Direzione non so bene scende dove le conviene Quando i posti per sedere si liberano loro due svelti Li prendono svelti Si siedono vicini come se si sono scelti, lui le sorride, lei sulle prime direi che gli mostra i denti Diversi, basta vederli, già dalla faccia, dall'aria, dagli interessi Lei cerca nel vetro i suoi riflessi, poi lega i capelli e lui studia attentamente quei gesti A me, lei ricorda Meg o l'ho già vista non so dove Lui sembra Gabriele Salvatores Fuori dal finestrino Roma abbozza le sue storie Voci nella testa stentoree; La lotta eterna tra il silenzio e parole Solo frastuono e rumore a fare colonne sonore Al momento di frenare l'autista pronto Li fa scontrare come un'autoscontro
E dà la colpa alle buche della città eterna Le falle della viabilità in tangenziale esterna Lui la guarda negli occhi, da cui scippa i suoi pensieri nascosti come soldi da un portafogli Lei non sembra scomporsi, non è tipa da farsi spaccare i sogni e restare coi cocci L'attrazione è quella di un magnete ma in mezzo a loro la diffidenza è una parete E l'attimo che vivono si vede in molte chiese Abbiate fede, parlate o tacete, anche se non c'è un prete che intercede Quindi vedo lui dire qualcosa d'impreciso, d'indeciso Io seguo il labiale ma è indefinito; Le porte si aprono all'improvviso Oltre il vetro proseguo il mio cammino Se volessi potrei farlo all'indietro Conosco ogni singolo sanpietrino, e racconto solo quello che vedo, da vicino; Conosco ogni singolo sanpietrino, e racconto solamente quello che vedo, da vicino